lunedì 30 giugno 2008

Tunguska99 vista dal basso...

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Ringrazio Angelo per le belle parole che ha scritto nel suo post di sabato scorso a proposito del centenario dell'evento Tunguska. Prendo al volo l'occasione per scrivere qualche ricordo personale della mia collaborazione con la spedizione scientifica Tunguska99 e dei miei lavori su Tunguska.
Nel 1998 mi stavo occupando dell'impatto in atmosfera di piccoli asteroidi (per esempio, il bolide di Lugo del 19 gennaio 1993 - articolo in inglese e in italiano, grazie alla cortesia di Lucio Furlanetto) e Tunguska era ovviamente un passo obbligato. Mi ero accorto che i modelli del tempo consideravano che il corpo cosmico (asteroide o cometa) entrasse in atmosfera a velocità supersoniche, mentre i valori del numero di Mach indicavano un regime ipersonico. Le equazioni per il flusso ipersonico sono leggermente differenti da quelle supersoniche. Applicai le equazioni corrette al caso Tunguska e ne uscì una soluzione ragionevole, che pubblicai in un articolo (inglese e in italiano), che fu accettato a fine 1998 e uscì all'inizio del 1999.
A quei tempi, Paolo Farinella mi era di grande aiuto e consiglio (facevo vedere i miei articoli a lui prima di inviarli alla rivista) e mi suggerì di contattare Giuseppe Longo, che stava organizzando la spedizione Tunguska99. Fu così, che mi unii alla spedizione con compiti di supporto logistico a Bologna, relazioni col pubblico e collaborazione scientifica. Era troppo tardi per partecipare come membro della spedizione, ma non c'era problema per me, dato che non ho certo lo spirito di Indiana Jones (per quanto mi piacciano molto i suoi film) e sono piuttosto "pantofolaio"...
Come supporto logistico in Bologna, fungevo da "ponte" tra gli esploratori nella taigà e i loro famigliari: ogni giorno, ci sentivamo via telefono satellitare e io ritrasmettevo informazioni e messaggi ai famigliari o trasmettevo ai membri della spedizione i messaggi dei loro cari. Ricevevo anche informazioni e fotografie, che usavo per preparare i comunicati stampa.
Molto divertente fu la parte di relazione con il pubblico, che mi diede una notorietà inattesa e fu da volano per i miei successivi lavori sull'argomento e sul libro che pubblicai, con Albino Carbognani, a fine del 1999. Non sempre erano rose e fiori: di tanto in tanto, mi arrivavano email insultanti di gente che non voleva ricevere i comunicati (sarebbe bastato un semplice "no, grazie") oppure c'erano quelli che volevano convincermi a tutti i costi a dare un supporto di qualche genere alle loro teorie "esotiche". In questi casi, facevo di tutto per impormi cortesia e cordialità... D'altro canto, le relazioni con il pubblico mi diedero l'opportunità di interagire con personaggi del calibro di Freeman Dyson e Arthur C. Clarke, che erano molto interessati alla spedizione.
Un resoconto più ampio e dettagliato di Tunguska99 è stato pubblicato da Nanni Riccobono (che, a dispetto del nome maschile, è una donna, nota giornalista scientifica) in un libro uscito l'anno successivo. Per ringraziarmi della consulenza scientifica, la Nanni mi fece protagonista del un racconto che conclude il volume. Infatti, il libro è strutturato in 3 parti: la prima parte è un racconto ambientato ai giorni nostri e che narra cosa succederebbe se ci fosse un evento Tunguska a Roma, con Paolo Farinella come protagonista; la seconda parte, la parte centrale del volume e più corposa, narra le vicissitudini (reali) della spedizione Tunguska99; infine, la terza parte, è ancora un racconto, ma stavolta ambientato in un futuro dove l'umanità ha imparato a difendersi da eventi di questo genere e qui, come dicevo, sono stato messo come protagonista. Basta, non vi dico altro, se non: leggete il libro!
Negli anni successivi, mentre iniziavano le fasi di analisi dei campioni di materiali raccolti nel lago Cheko che avrebbero poi portato alla scoperta di un cratere da impatto, cercai di migliorare la teoria della frammentazione esplosiva in atmosfera. Nel marzo 1999, ero stato ospite di Zdenek Ceplecha, all'Osservatorio Astronomico di Ondrejov (Repubblica Ceca). Durante le piacevoli discussioni di quei giorni, Ceplecha aveva attirato la mia attenzione sul fatto che, dai dati osservativi, risulta che i piccoli asteroidi si frammentano a pressioni dinamiche circa un ordine di grandezza più piccole della resistenza meccanica del corpo cosmico. La maggioranza degli autori aveva deciso di mantenere invariate le equazioni del moto in atmosfera e di considerare che ci fossero delle particolarità nella struttura e composizione degli asteroidi. Io stesso, in occasione dell'articolo sul bolide di Lugo e poi anche per Tunguska, avevo suggerito che certi asteroidi potessero avere delle "caverne" interne, così grandi da non essere compattate nelle fasi iniziali del tragitto in atmosfera e che, una volta divelte dalla pressione dinamica, lasciassero delle cavità aperte che facevano una specie di "effetto paracadute" che rallentava improvvisamente l'asteroide, facendolo letteralmente esplodere (vorrei sottolineare che il bel disegno fu fatto da Roberto Baldini). Altri autori, invece, speculavano che gli asteroidi non fossero strutture coese, ma degli ammassi di sassi e quindi privi di una reale resistenza meccanica.
Eppure, c'era qualcosa che non mi convinceva in queste ipotesi: per quanto ragionevoli, si possono applicare a casi particolari, ma per fare una teoria generale della frammentazione in atmosfera occorreva sganciarsi dalle particolarità dei singoli oggetti. Dopo diversi tentativi, riuscii finalmente a elaborare una teoria adeguata, che pubblicai nel 2001. In questo caso, ancora una volta, lo studio del regime ipersonico mi diede la direzione giusta: infatti, in regime supersonico, la turbolenza viene soppressa, mentre in regime ipersonico, viene amplificata e questa amplificazione è proprio dell'ordine di grandezza giusto per spiegare la differenza notata tra la pressione dinamica e la resistenza meccanica del corpo cosmico.
Parallelamente, con Farinella (che poi scomparve prematuramente nel 2000), Longo e alcuni colleghi planetologi dell'Osservatori di Nizza e Poznan, decidemmo di effettuare uno studio completo della dinamica interplanetaria e atmosferica del corpo cosmico Tunguska: analizzando tutte le orbite possibili, arrivammo alla conclusione che c'era un 83% di probabilità di origine asteroidale (vedi articolo, che ebbe anche la copertina della rivista Astronomy & Astrophysics).
La teoria del 2001, che a tutt'oggi ritengo valida, contiene poi anche gli elementi necessari per prendere in considerazione che per Tunguska si sia staccato uno o più frammenti, che hanno poi formato il cratere Cheko e altri ancora da scoprire, e qualche aggiornamento in questa direzione è stato già fatto (si veda sul sito Tunguska99).
E siamo tornati a oggi, al 2008. Che succederà dopo? Se riusciranno a trovare i fondi necessari, Longo, Gasperini, Bonatti e tanti altri torneranno al lago Cheko per trivellare il fondo e cercare i resti del frammento del corpo cosmico di Tunguska e porre così la definitiva parola fine a questa entusiasmante e interessantissima impresa scientifica a cui ho avuto la fortuna e l'onore di partecipare e collaborare. Per quanto mi riguarda, vedo che sono stato fin troppo prolisso, per cui chiudo qui, sperando di non avervi annoiato troppo.

Archeoastronomia

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Si terrà a Ferrara, dal 17 al 18 ottobre 2008, l'ottavo convegno annuale della Società Italiana di Archeoastronomia. Per maggiori informazioni e per iscriversi al congresso, si veda la pagina web:

http://www.brera.inaf.it/archeo/page0008.htm

sabato 28 giugno 2008

Introduzione alla Via Lattea estiva - Serata pubblica all'Osservatorio di Monteromano

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Questa sera quarta serata pubblica all'Osservatorio astronomico di Monteromano (Ravenna) gestito dal Gruppo Astrofili "Antares".


Sarà una notte senza Luna e quindi dedicata all'osservazione delle costellazioni del cielo di inizio estate. Verso la mezzanotte, quando il lungo crepuscolo di queste giornate di fine giugno sarà terminato e il cielo sarà decisamente buio,

"...Come distinta da minori e maggi
lumi biancheggia tra i poli del mondo
galassia si, che fa dubbiar ben saggi..." (Dante Alighieri)
apparirà in tutto il suo splendore la Via Lattea, la nostra città stellare!!
Potete consultare il calendario delle serate all'indirizzo http://www.gruppoantares.com/antares/calendario_osservatorio_2008.doc


Venite a trovarci a Monteromano, dove il Cielo è più vicino...

Cento anni fa l'evento di Tunguska!

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Come ha scritto il nostro redattore Luigi Foschini nel post del 29 giugno 2007, tra l'altro grande esperto del fenomeno, "E' ormai ben noto che il 30 giugno 1908, "qualcosa" accadde a Tunguska, in Siberia..."

Alle ore 7e14 locali del 30 giugno di cento anni fa, nella remota regione di Kraj di Krasnojarsk della Siberia centrale, nelle vicinanze del fiume Podkamennaja Tunguska, una palla "luminosa come il Sole", come diranno i pochi testimoni, attraversò il cielo per accendersi più accecante del Sole stesso.

L'onda d'urto che si produsse abbattè 60 milioni di alberi della taiga siberiana, in una regione di oltre 2.000 chilometri quadrati, per capirci più grande del distretto di Washington, dove ha sede la Casa Bianca!

Per chi si vuole documentare su questo evento, oltre al già citato post di Luigi, vedere anche http://it.wikipedia.org/wiki/Evento_di_Tunguska
e la più esauriente versione inglese
http://en.wikipedia.org/wiki/Tunguska_event
dove viene citato, tra gli eventi simili, anche il famoso bolide di Lugo del 19 gennaio 1993!

SOHO fa 1500!

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La sonda SOHO (abbreviazione di Solar and Heliospheric Observatory) è un osservatorio spaziale lanciato alla fine del 1995 per studiare il Sole. È un progetto congiunto dell'Agenzia Spaziale Europea (ESA) e della NASA. Percorrendo una complicata orbita ellittica attorno al punto lagrangiano L1 (detto in maniera molto sbrigativa, dove forza di attrazione solare e forza di attrazione terrestre si equivalgono, all'incirca a 1,5 milioni di chilometri di distanza dalla Terra), la sonda si viene a trovare ininterrottamente tra noi ed il Sole, in una posizione privilegiata che le permette di osservare continuamente la nostra stella e di comunicare facilmente con la Terra.

Il 25 giugno scorso, lo strumento LASCO (Large Angle Spectrometer Coronagraph), uno dei 12 strumenti di bordo, ha scoperto la millecinquecentesima cometa! Si tratta di un oggetto insignificante, certo, ma testimonia l'enorme successo di una missione dedicata allo studio della fisica solare.

Prima che SOHO fosse lanciata, erano conosciute soltanto 16 comete radenti il Sole (le cosiddette “sungrazing comets”). SOHO ne ha praticamente scoperte cento volte tante in poco meno di tredici anni! Quasi l'85 per cento delle comete individuate finora da SOHO appartengono infatti al cosiddetto gruppo di Kreutz, con orbite che le portano molto vicine al Sole (1,5 milioni di km dalla superficie solare) e che si sarebbero originate in un passaggio ravvicinato avvenuto molti secoli fa da un grande nucleo cometario.
Ricordiamo infine che fu l'italiano Toni Scarmato, il 5 agosto 2005 a scoprire la millesima cometa esaminando le immagini della SOHO!

mercoledì 25 giugno 2008

La Scuola va nello Spazio - Risultati del Concorso dell' ESA

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Vi riproponiamo l'articolo pubblicato da ESA in quanto riteniamo che meriti la massima divulgazione, poichè può offrire ottimi stimoli a tutti !

‘’A scuola nello spazio’’: annunciati i vincitori (24 Giugno 2008)

I vincitori del concorso ‘’A scuola nello spazio’’ – invito alla presentazione di proposte educative, sono stati selezionati. Le due migliori proposte di esperimenti verranno eseguiti nello spazio dall’astronauta dell’ESA Frank De Winne che volerà nel 2009. Studenti di tutta Europa potranno confrontare i risultati ottenuti in classe con quelli ottenuti nello spazio. Grazie alla recente installazione del laboratorio Columbus sulla Stazione Spaziale Internazionale (ISS), l’ESA ha invitato i docenti europei a proporre nuovi esperimenti da poter sviluppare a bordo della Stazione al fine di dimostrare gli effetti dell’assenza di gravità ai giovani studenti.

ISS after addition of Japanese Kibo module


La Stazione Spaziale Internazionale vista dallo Space Shuttle Discovery dopo la missione STS-124

Ambiente unico

La Stazione Spaziale Internazionale, il più grande progetto spaziale internazionale di tutti i tempi, orbita intorno alla Terra ad un’altitudine di 400 km e fornisce un ambiente unico per svolgere esperimenti in assenza di gravità. Gli insegnanti di scuola primaria e secondaria, insieme ad altri docenti, per esempio quelli impegnati nell’insegnamento delle scienze presso i musei o presso un’organizzazione scolastica, sono stati messi alla prova per presentare idee originali che sfruttassero questo aspetto unico della ISS in modo da illustrare agli studenti gli effetti della gravità e dell’assenza di peso.

In risposta a questo invito, l’ESA ha ricevuto molte proposte interessanti da ogni parte degli Stati Membri dell’ESA. Una giuria composta da esperti della didattica, scienziati, ingegneri spaziali e dall’astronauta dell’ESA Frank De Winne, hanno selezionato le migliori 20 proposte.



Columbus in foreground
In primo piano il laboratorio europeo Columbus durante la terza passeggiata spaziale dell'astronauta NASA Ron Garan

Spazio e terra

Le due migliori proposte di esperimento saranno sviluppate per volare durante la missione di sei mesi di De Winne sulla Stazione Spaziale Internazionale prevista attualmente per maggio 2009.
Contemporaneamente, sarà svolta un’attività parallela a terra per permettere agli studenti di sviluppare lo stesso esperimento in classe.

L’attività si concluderà con un evento dal vivo durante la missione di De Winne, durante il quale sarà data agli studenti l’opportunità di confrontare i loro risultati con quelli ottenuti in microgravità.

Tutte le proposte classificate tra i primi dieci riceveranno 500 Euro più materiale educativo e un kit del modello in scala della ISS. Le successive dieci proposte classificate riceveranno materiale educativo e un kit del modello in scala della ISS. Tutti i vincitori saranno contattati durante le prossime settimane per essere ufficialmente informati del loro premio.

Le proposte ricevute in seguito all’invito sono rivolte a studenti tra i 9 e i 18 anni, e coprono quasi tutte le classi dalla scuola primaria a quella secondaria. Gli argomenti proposti variano dalla fisica alle scienze biologiche, passando per l’arte e la tecnologia.

L’Education Team della ISS è grato a tutti i partecipanti.


Tutti i lettori sono invitati a controllare regolarmente sul sito web dell’ESA gli aggiornamenti sugli esperimenti ‘’A scuola nello spazio’’, su come partecipare a terra e, infine, sulle ultime novità relative alla missione di Frank De Winne e su come seguire l’evento dal vivo.

Vincitori
Le due migliori proposte ed i vincitori sono:


Primo posto (a pari merito)




Titolo del progetto
NomeScuola
Misurare la massa di un oggetto in un ambiente a gravità zero

(Measuring the mass of an object in a zero gravity environment**)

Theodoros Pierratos2nd Lucyum of Echedoros, Diavata, Grecia
Come vengono pesati gli astronauti?

(How are cosmonauts weighed?**)

Anicet CosiallsLes Guindavols, Lleida, Spagna
Com'è la salute di un astronauta? Controlliamo il suo peso

(How healthy is an astronaut? Check his weight**)

Mieke RecourOnze Lieve Vrouwecollege, Oostende, Belgio

(Con menzione speciale al progetto di Theodoros Pierratos)


Per la loro dimostrazione, gli studenti avranno la possibilità di calcolare la massa di un oggetto sulla ISS misurando il tempo che impiega ad oscillare sospeso ad un gancio. L’esperimento aiuterà a spiegare la differenza tra il concetto di peso e massa.



Secondo posto (a pari merito):

Titolo del progettoNomeScuola
Esaminare la Capillarità e la pressione superficiale

(Exploring Capillarity and surface tension**)

Jef LuytenRozenberg S.O., Mol, Belgio
Capillarità senza gravità

(Capillarity without gravity**)

Luigi LombardoLiceo ScientificoSeveri, Milano, Italia

(Con menzione speciale al progetto di Jef Luyten)

La loro dimostrazione mira a spiegare gli effetti dell’assenza di peso sulla capillarità e a capire quali effetti abbia la gravità su questo meraviglioso fenomeno.

I restanti primi dieci:

(=3°) Galleggia?

(Does it float**)?

Francesco SerafiniITIS E. Mattei, Urbino
, Italia
(=3°) La palla di Archimede*

(Archimede's ball**)

David TosoliniImmaginario scientifico, Trieste, Italia
(=3°) Archimede avrebbe gridato Eureka! sulla ISS?

(Would Archimedes shout Eureka! in the ISS?**)

Lieve Van AsscheMariagaarde Instituut, Malle, Belgio
(4°) MicroArchimedi: fluidi in microgravità o ''La scomparsa di Archimede''

(MicroArchimedes: fluids in microgravity, or "The disappearance of Archimedes"**)

Marco NicoliniLiceo Scientifico A. Tassoni, Modena, Italia
(5°) La convezione ha bisogno di gravità

(Convection needs gravity**)

Jaume Riera CodinaIES Montserrat Roig, Terrassa, Spagn


Alle posizioni 11-20:

Titolo del progettoNomeScuola
(6°) Il formidabile campo magnetico

(Amazing Magnetic Field**)

Joachim LerchScience House, Rust, Germania
(7°) Produrre arte nello spazio

(Doing art in space**)

Antonio RichartEscola Lestonnac, Badalona, Spagna
(8°) Bolle di sapone

(Soap bubbles**)

Friederike HoffmannGrundschule Auf dem Loh, Hannover, Germania
(=9°) Dimostrazione del principio di Pascal

(Demonstration of Pascal's principle**)

Francesco MarazziLiceo Scientifico E. Stein, Varese, Italia
(=9°) La forza dell'acqua*

(The strength of the water**)

Dieter ScholzGrundschule Mitte, Nördlingen, Germany
(10°) L' influenza della gravità sull' esistenza della vita

(Influence of gravity on the existence of life**)

Laura CamachoIES Pedro Muñoz Seca, Cadiz, Spagna
(11°) GoalHubert BaudouinScientastic Museum, Brussels, Belgio
(=12°) Come funziona la convezione?

(How does convection works?**)

Nigel BowenEndeford Business & Enterprise College, Wolverhampton, Regno Unito
(=12°) Convezione senza gravità*

(Convection without gravity**)

Jon TarrantHautlieu School, Jersey, Regno Unito
(13°) Gli effetti della gravità sull' organizzazione di multistrati di liquidi immiscibili di diverse densità

(Effect of gravity on the organization of multilayers of immiscible liquids of different densities**)

Cesar PradoColegio de San Francisco de Paula, Sevilla, Spagna

(* tra i vincitori a pari merito, a questi progetti va una speciale menzione)

(**titolo originale. I progetti sono stati presentati in lingua inglese)

sabato 21 giugno 2008

Stonehenge e il solstizio d'Estate

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La parola solstizio viene dal latino Solis statio, ovvero Sole fermo. In effetti per alcuni giorni prima e dopo la data del solstizio l'altezza del Sole sopra l'orizzonte varia così poco da dare l’impressione che il suo moto (in realtà il moto della Terra intorno al Sole) si sia fermato. Il Sole, che rappresenta il fuoco, è al centro di tutte le religioni delle antiche civiltà e rappresenta le divinità positive contrapposte a quelle malvagie e tenebrose. Nell'antichità, quindi, astronomi e sacerdoti, altari religiosi e rudimentali osservatori astronomici, si identificavano. E il giorno del solstizio d'Estate veniva celebrato con feste, falò, rituali magici e religiosi.

In Gran Bretagna, vicino a Amesbury nel Wiltshire, sopravvivono gli imponenti ruderi di un tempio druidico, Stonehenge, la pietra sospesa.

Vedere: http://en.wikipedia.org/wiki/Stonehenge e http://it.wikipedia.org/wiki/Stonehenge

Studi compiuti su questo sito, oggi bene protetto dell'UNESCO e patrimonio dell'umanità, indicherebbero nella disposizione dei megaliti un monumentale strumento astronomico che serviva probabilmente per elaborare il calendario agricolo in base al corso della Luna e del Sole.



L'asse del monumento è orientato astronomicamente, con un viale di accesso al cui centro si erge un macigno detto "pietra del calcagno" (Heel Stone). Al solstizio d'estate il Sole si leva al di sopra della Heel Stone. Attualmente vi è però uno scarto di vari minuti dovuto alla precessione degli equinozi. In base ad essa l'astronomo Lockheyr avrebbe fissato la data di costruzione del tempio megalitico di Stonehenge intorno al 1850 avanti Cristo.

Il Solstizio d'Estate

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Oggi è il solstizio d'Estate, un giorno che riveste un passaggio fondamentale nello scorrere del tempo e nel susseguirsi delle stagioni.

In realtà l'estate astronomica è ufficialmente iniziata a notte fonda, alle 23e59 (Tempo Universale) di ieri, 20 giugno, che per effetto della nostra longitudine e dell'ora legale in vigore nel nostro paese corrisponde alle 01e59 del 21 giugno.
Nel suo passaggio al meridiano, il Sole (che si trova nella costellazione dei Gemelli ai confini delle costellazioni del Toro e di Orione, raggiunge la massima altezza rispetto all'orizzonte: la colatitudine del luogo più l’inclinazione dell’asse della Terra rispetto al piano della sua orbita (circa 23°27'). In pratica alle nostre latitudini (circa 44°10'), il Sole si verrà a trovare alle 13e15 (ora del passaggio al meridiano) a 45°50'+23°27'=69°17' sopra l'orizzonte. Al Tropico del Cancro invece il Sole sarà allo zenit.

Il percorso del Sole in cielo sarà il più lungo di tutto l'anno: oggi, in Romagna, il Sole è sorto alle 05e27 e tramonterà alle 20e59, rimanendo sopra l'orizzonte ben 15ore e 22minuti.

E' l'apoteosi della "metà chiara dell'anno" (vedi post del 21 marzo); da domani le giornate inizieranno ad accorciarsi, inizialmente di appena 3 secondi poi sempre di più fino ai circa 3 minuti all'equinozio d'Autunno, dove luce e buio si equivarranno!
E' questo anche un periodo che testimonia gli antichi rapporti fra l'Uomo e il Cielo.
Durante la prima parte della notte campeggia verso sud-ovest la costellazione della Vergine, la Spigolatrice, con la sua stella più luminosa, Spica; mentre alto sopra l'orizzonte Il Pastore, con la sua stella principale, Arturo, conduce per il cielo i "septem triones", i sette buoi del Grande Carro.
Giugno, Zogn per noi romagnoli, è il culmine della stagione primaverile, la stagione della rinascita. Giungono a maturazione i primi frutti, il grano inzia ad ingiallire (cita un antico proverbio, tradotto letteralmente dal dialetto: "per San Barnaba - l'11 giugno- il grano perde il piede; secca di notte quanto di giorno") e si ritorna a celebrare i matrimoni.
Infine legata al solstizio d'Estate è l'altrettanto antica festività di San Giovanni Battista, che viene sei mesi esatti dopo la festa di San Giovanni Evangelista del 27 dicembre, cinque giorni dopo il solstizio d'Inverno. La notte tra il 23 e il 24 giugno era piena di valenze astrali e credenze superstiziose. I defunti scorazzavano dappertutto, dal momento che i giorni ”si fermavano” incominciando ad accorciarsi. Le popolane e i popolani cercavano di praticare l’arte divinatoria attraverso la rugiada, la guaza:
Guaza d'San Zvan/ cla è bona pr' corp e pr' e' gran!

mercoledì 18 giugno 2008

GLAST Blog

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GLAST, lanciato lo scorso 11 giugno, sta andando benissimo: la sequenza di operazioni procede molto bene e con successo. Per chi volesse sapere direttamente come vanno le cose, il Project Scientist di GLAST, Steven Ritz, ha attivato un blog, dove vengono riportate le operazioni in corso. Si veda al sito: http://blogs.nasa.gov/cm/blog/GLAST

sabato 14 giugno 2008

La Via Lattea perde due bracci!

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Dalle immagini ottenute con il telescopio spaziale Spitzer della Nasa è emersa una nuova struttura della Via Lattea, la galassia alla cui appartiene il nostro Sistema Solare.

Secondo i precedenti modelli della struttura della galassia, basati sulle osservazioni dei gas, la Via Lattea avrebbe quattro bracci principali di stelle (Norma, Scudo-Croce, Sagitario e Perseo).

Attraverso lo studio di 800 mila istantanee nell'infrarosso contenenti 110 miloni di stelle, un gruppo di scienziati americani ha costruito una "strisciata" di cielo lunga 130 gradi, 1 grado sopra e sotto il piano galattico, constatando una densità stellare maggiore nei bracci Scudo-Croce e Perseo, che non appare invece in Sagittario e Norma. Ciò sembra dimostrare che la Via Lattea è formata solamente da due bracci: Scudo-Centauro e Perseo.

mercoledì 11 giugno 2008

GLAST partito!

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(Lancio di GLAST ripreso da Marcus Ziegler della GLAST Collaboration)

Partito! Alle 18:05 ora italiana, il vettore Delta II ha lasciato il suolo portando con sè il prezioso carico di GLAST. C'è stato qualche momento di tensione, quando, alle 17:43 - a 2 minuti dal lancio - una stazione a terra per il traking ha dato un no-go, fermando il countdown. Dopo che la stazione è stata riavviata, il lancio è stato riconfigurato per le 18:05 e stavolta nulla ha fermato il conteggio. Entro circa un'ora, GLAST raggiungerà l'orbita e si sgancerà dal vettore, iniziando così la sua "vita".

lunedì 9 giugno 2008

Che sia la volta buona?

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Che sia la volta buona per GLAST? Sembra che i problemi col secondo stadio del vettore Delta II siano stati risolti e i serbatoi sono stati riempiti con l'ossigeno liquido. Sembra quindi che ora si proceda per il lancio, previsto - per ora - per il giorno 11 giugno, con la finestra di lancio invariata (17:45-19:40 ora italiana). Speriamo veramente che sia la volta buona!

A proposito di GLAST, segnalo un curioso, interessante e forse un pelino polemico articolo di Massimo Gramellini apparso il 6 giugno scorso su La Stampa (vedi anche la versione online). E aggiungo che fa il paio con un breve pezzo di Giovanni Caprara apparso sabato 7 giugno sul Corriere della Sera. Lascio a voi ogni possibile commento...

Ultim'ora! 9 giugno ore 17:10
GLAST ha appena superato anche la Launch Readiness Review e quindi si va al lancio il giorno 11 giugno!

11 Giugno 2008: lancio!
Diretta su NASA TV al sito:

venerdì 6 giugno 2008

2009: Anno Internazionale dell'Astronomia

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Si "scaldano i motori" per il 2009, che è stato proclamato l'Anno Internazionale dell'Astronomia. Maggiori informazioni sulle iniziative italiane al sito:

http://www.astronomy2009.it/

giovedì 5 giugno 2008

La Via Lattea vista da Spitzer

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Quello che è apparso oggi su Astronomy Picture of the Day è il classico caso di immagine astronomica da vedere e gustarsi in santa pace. Una prelibatezza per gli occhi, una di quelle immagini che guardi e ringrazi Dio di avere creato l'Universo. Ce l'ha regalata Spitzer, che ha osservato la Via Lattea nell'infrarosso. Non aggiungo altro. Lascio che le emozioni vi sopraffacciano, come è accaduto a me poco fa, tanto è che sono passati un paio di minuti buoni prima che mi riprendessi e decidessi di postare questa news...

mercoledì 4 giugno 2008

Il "Binocolone" inizia a stupire

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Il Large Binocular Telescope (LBT), per gli amici... il "Binocolone", è collocato sul Mount Graham, in Arizona, ed è stato costruito da un consorzio fra USA, Italia e Germania, con un costo di 120 milioni di dollari. E' uno dei telescopi tecnologicamente più evoluti mai pensati e costruiti, il maggiore binoculare esistente al mondo. LBT utilizza infatti due specchi di 8,4 metri di diametro accoppiati sopra un'unica montatura metallica, del peso di oltre 900 tonnellate. Proprio questa struttura è un gioiello della meccanica italiana, costruita dalla Ansaldo Camozzi. "Veder muovere questo gigante di metallo con la leggerezza di una farfalla è davvero un'esperienza indimenticabile" afferma Giacomo Beccari, dell'Università di Bologna. Proprio un team di astronomi del Dipartimento di Astronomia dell'Università di Bologna, coordinato dal prof. Francesco Ferraro, ha studiato un ammasso globulare appartenente all'alone della nostra galassia: NGC 5466. Le riprese sono state effettuate con le Large Binocular Camera (LBC), due apparecchi fotografici da 36 megapixel poste nel fuoco dei due specchi gemelli.
Dalla combinazione delle riprese delle due camere LBC, una "Rossa" e una "Blu", è scaturita un'immagine bellissima e con una risoluzione paragonabile a quella del telescopio spaziale.
Guardare per credere, basta cliccare sull'immagine a fianco!
Aggiunge il prof. Ferraro: "L'analisi dell'immagine LBT ci permettera` di studiare con un livello di accuratezza mai raggiunto prima con telescopi sulla Terra il processo d'invecchiamento delle stelle di piccola massa. In un certo senso, in quelle stelle e` scritto il futuro del Sole (e anche del suo pianeta Terra)".

Maggiori dettagli all'indirizzo: http://www.bo.astro.it/lbt/

martedì 3 giugno 2008

60 anni fa il "Big Eye"!

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Il 3 giugno del 1948 veniva inaugurato il mitico Grande Occhio, il Big Eye di Monte Palomar, il telescopio che ha scritto le pagine più entusiasmanti dell'astronomia fino agli anni '90. E' stato fino al 1975 il telescopio ottico più grande, grazie al suo specchio primario del diametro di 200 pollici (5,08 metri!), superato in dimensione (ma non in efficienza, è bene precisare...) dal Bolshoi Telescop Altazimutal'nyi, il riflettore altazimutale russo dotato di uno specchio del diametro di 6 metri.
La sua realizzazione si deve alla tenacia e all'intrapprendenza manageriale di George Hale, che ottenne i finanziamenti dalla Fondazione Rockefeller (6 milioni di dollari) per avviare il progetto nel 1928. Dopo i tentativi falliti della General Electric nel fondere l'enorme specchio, ci provò la fonderia Corning che scelse di usare il vetro pyrex. Dopo opportuni preparativi ed un primo tentativo non riuscito, il secondo disco di vetro risultò perfetto. Siamo nel 1934. Il raffreddamento dai 3.000°C alla temperatura ambiente richiese 10 mesi ed alcuni anni di lavorazione a Pasadena, per produrre prima un profilo sferico con raggio di curvatura di 34 metri e poi un profilo parabolico con la precisione del decimillesimo di millimetro. Quando venne inaugurato il 3 giugno 1948, George Hale era morto da 10 anni. Lo specchio è sostenuto da un traliccio lungo 17 metri e l'intera struttura pesa 400 tonnellate ed è ospitata in una cupola del diametro di 42 metri. Così gigante eppure così docile; gli astronomi che lo hanno utilizzato lo hanno denominato "the perfect machine".
Verso la fine degli anni '90, con lo sviluppo dell'ottica attiva prima e dell'ottica adattiva poi, sono stati realizzati telescopi con specchi di dimensioni superiori, tipicamente di 8 metri (Very Large Telescope, Gemini Nord e Sud, Subaru), molto più leggeri, precisi e con grande potere risolutivo. Ma il Grande Occhio di Monte Palomar rimarrà per sempre il simbolo del grande telescopio terrestre.

lunedì 2 giugno 2008

Scoperto pianeta extra solare poco più grande della Terra!

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Alcuni Astronomi hanno annunciato la scoperta del più piccolo pianeta Extrasolare in orbita intorno una normale stella - un mondo grande “solo” tre volte le dimensioni della nostra Terra.
La Scoperta di un pianeta con una massa simile a quella della Terra è considerato il "Sacro Graal" della ricerca dei pianeti che si trovano al di fuori del nostro Sistema Solare.

E 'di vitale importanza scoprirlo, perché i ricercatori desiderano trovare altri mondi che potrebbero essere in grado di ospitare la vita. Il nuovo pianeta si trova in orbita attorno a una stella che è essa stessa di piccola massa, tanto che potrebbe essere una "non stella" e cioè della classe delle cosiddette nane-brune.

Il team di ricerca ha scoperto questo ‘nuovo mondo’ utilizzando una tecnica chiamata microlente gravitazionale. Questo metodo sfrutta il fatto che i raggi di luce vengono deviati quando passano vicino ad un oggetto massiccio, come una grossa stella. Il pianeta, chiamato MOA-2007-BLG-192Lb, è di circa 3,3 volte la dimensione della Terra. Alcuni ricercatori hanno suggerito che il pianeta potrebbe avere una spessa atmosfera e hanno anche speculato che ci potrebbe essere un oceano liquido sulla sua superficie.

La Nasa prevede di lanciare il James Webb Space Telescope, nel 2013, e questo strumento potrebbe cercare le firme della vita su pianeti di massa terrestre in orbita attorno a stelle di piccola massa, nelle vicinanze del Sole. Un pianeta più piccolo di questo fino adesso è stato trovato in orbita attorno ad una pulsar, una stella di neutroni che produce potenti fasci di radiazioni.

L’autore principale della ricerca,David Bennett, presso l'Università di Notre Dame, ha commentato: "Questa delle micro lenti gravitazionali è la strada che porta alla ricerca di pianeti di massa inferiore, compresi i pianeti di massa terrestre.” Ed ha aggiunto: "Incoraggia inoltre gli astronomi a ricercare pianeti nelle zone abitabili di stelle piccola massa ".
Mondi d’acqua? Il pianeta scoperta presenta un raggio orbitale simile a quella di Venere. Ma la stella o la nana bruna sarà probabilmente tra le 3000 e un milione di volte meno luminosa rispetto al nostro Sole, così la parte superiore dell’atmosfera del pianeta è probabile che sia più fredda di Plutone.
Nicholas Rattenbury, un co-autore presso l'Università di Manchester, ha dichiarato ai giornalisti della BBC: "Le nostri migliori idee su come i pianeti si formano suggeriscono che il pianeta potrebbe avere una spessa atmosfera. Questa atmosfera potrebbe agire come una grande coperta, mantenendo il pianeta caldo (una specie di effetto serra). "Così, anche se non c'è molta energia proveniente dalla sua stella, che colpisce il pianeta, il corpo celeste potrebbe essere comunque in fase di riscaldamento della sua superficie.
"Ciò ha portato ad alcune speculazioni che potrebbe, eventualmente, esserci un oceano liquido sulla superficie del pianeta. Una tale ipotesi è davvero stimolante, ed è una delle proprietà che vorremmo avere su un pianeta abitabile è proprio acqua liquida sulla sua superficie ".
MOA-2007-BLG-192Lb è stato trovato con il nuovo telescopio MOA-II in Nuova Zelanda presso il Mount John Observatory. La tecnica impiegata per trovare il nuovo pianeta utilizza il campo gravitazionale di una stella come una lente di ingrandimento della luce di una stella lontana nello sfondo. Questo effetto si verifica solo quando le due stelle sono in quasi perfetto allineamento. Gli Astronomi sono così in grado di individuare i pianeti in orbita intorno alla stella lente se la luce della stella di sfondo è deformata da uno o più pianeti .
News originale: http://news.bbc.co.uk/2/hi/science/nature/7432114.stm

domenica 1 giugno 2008

Eventi del mese - Giugno 2008

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Questi i principali eventi astronomici del mese di Giugno 2008.

Luna
3 giugno: Luna nuova (ore 21e21 tempo locale)
Distanza Terra-Luna: 357.576 km
10 giugno: primo quarto di Luna (ore 17e03 tempo locale)
Distanza Terra-Luna: 385.468 km
Dimensione apparente della Luna: 31'01"
18 giugno: Luna piena (ore 19e30 tempo locale)
Distanza Terra-Luna: 406.631 km
Dimensione apparente della Luna: 29'41"
26 giugno: ultimo quarto di Luna (ore 14e09 tempo locale)
Distanza Terra-Luna: 378.668 km
Dimensione apparente della Luna: 31'54"


Pioggie meteoriche
Nessuna di particolare rilievo


Pianeti
07 giugno: Mercurio in congiunzione inferiore (ore 17e26 tempo locale)
Il pianeta più interno del Sistema Solare si trova tra il Sole e la Terra, per passare quindi a destra della nostra stella; sarà quindi visibile, nei giorni a seguire, ad est prima del sorgere del Sole
09 giugno: Venere in congiunzione superiore (ore 06e18 tempo locale)
Saturno sarà visibile verso ovest, nella costellazione del Leone, dopo il tramonto del Sole, anche se tramonterà sempre prima, preceduto a sua volta da Marte. Giove invece inizierà a sorgere agli inizi del mese dopo le 22 nella costellazione del Sagittario, diventando l'oggetto principe delle notti dell'estate 2008

Altri fenomeni
7 giugno: tramontato il Sole è possibile osservare verso ovest Saturno, Regolo (alfa del Leone), Marte, Luna e Praesepe (M44) in 25° di cielo. Vedere immagine
Fase lunare 22%, magnitudine di Marte +1,53, magnitudine di Saturno +0,73
16 giugno: verso mezzanotte la Luna si viene a trovare a meno di 4° da Antares, con l'ammasso globulare M4 tra i due oggetti. Fase lunare 97%.
21 giugno: solstizio d'Estate (ore 01e59 tempo locale)
Il Sole raggiunge la massima altezza in cielo, alle nostre latitudini poco meno di 70° sopra l'orizzonte. Di modo che rimane sopra l'orizzonte il maggior numero di ore nell'arco di una giornata: quasi 15ore e 40minuti. Tuttavia, per effetto della differente velocità orbitale (seconda legge di Keplero), il giorno in cui il Sole sorge prima è il 16 giugno, mentre il giorno in cui il Sole tramonta più tardi è il 26 giugno.
Nell'immagine che propongo a fianco è visibile il passaggio del Sole al meridiano proprio il 21 giugno, circa 12 ore dopo il solstizio. Notare come la posizione del solstizio si trova attualmente nella costellazione del Toro, ai confini con la costellazione dei Gemelli



Attività Antares

7 giugno: serata pubblica all'Osservatorio di Monteromano
"Alla scoperta della Luna e di Giove"
28 giugno: serata pubblica all'Osservatorio di Monteromano
"Introduzione alla Via Lattea estiva"

Ancora ritardi per GLAST

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La data di lancio di GLAST è stata spostata ancora: dopo lo spostamento dal 3 al 5 giugno, ora c'è un ulteriore spostamento di 1 giorno, dal 5 al 6 giugno. Durante la Flight Readiness Review effettuata poco prima di riempire di carburante i serbatoi del secondo stadio, sono stati riscontrati quattro problemi che hanno portato al primo spostamento dal 3 al 5 giugno. Tre di questi quattro problemi sono stati risolti in breve tempo, ma il quarto richiede più tempo e, per il momento, si è preferito spostare ancora la data dal 5 al 6 giugno. La cosa non è ancora certa e si attende il via definitivo lunedì, dopo gli ultimi controlli per verificare che il quarto problema sia stato effettivamente risolto.

Aggiornamento: 3 giugno.
Dopo i controlli di lunedì, la data di lancio è stata ancora spostata, stavolta al 7 giugno. La finestra di lancio è dalle 11:45 AM alle 01:40 PM (ora locale) ovvero dalle 17:45 alle 19:40 ora italiana. Diretta sempre su NASA/TV. Salvo ulteriori spostamenti...

Aggiornamento: 5 giugno.
Sembra che questa missione sia nata proprio male: gli spostamenti si susseguono quotidianamente, così come è martellante la sequenza di cose che non funzionano che determinano il cambio di data di lancio. Questo non è serio e sorprende parecchio che un ente come la NASA non sia capace di stimare i tempi di lavoro, che non riesca a uscire da questa impasse. Adesso l'ultima data stimata è il giorno 11 giugno (e non vi ho raccontato tutti gli spostamenti che ci sono stati...). Sarà vero? Vista la situazione, ho pensato di sospendere questo "bollettino di spostamenti" e attendere fino a quando la NASA sarà in grado di dare una data certa (sperando poi che non fermino il countdown a -10 secondi...). Rimanete in contatto con AntaresNotizie: appena possibile spero di potere ritornare con il giorno e l'ora del lancio, stavolta sicuri.