venerdì 13 gennaio 2012

Phobos-Grunt : rientrerà in atmosfera... ma dove?

ALTRO RIENTRO IN ATMOSFERA: Dopo l’Upper Atmosphere Research Satellite (Uars) dello scorso settembre e dopo il Roentgen Satellite (Rosat), precipitato a ottobre è la volta di Phobos-Grunt, la sonda dell’Agenzia Spaziale Russa che molto probabilmente nel fine settimana rientre(malamente) verso Terra. Gran parte dell’apparecchiatura, come di norma, brucerà una volta a contatto con l’atmosfera ma, sempre come al solito, non si può escludere che una certa quantità di pezzi dal peso complessivo di circa 200 kg possano sopravvivere all’impatto.
Secondo il Russian Space Web la "finestra temporale" che va dal 10 al 21 gennaio è quella di rientro, con il 15 come giorno più probabile.



Phobos-Grunt è stato avvistato e filmato durante il suo passaggio spaziale di capodanno dal "solito" astronomo amatoriale Thierry Legault, come mostrato nel video catturato dal Sud della Francia mentre si trovava a una distanza di 237 km e a una velocità di 7,75 km/s.
Un occhio esperto potrebbe distinguere le taniche del carburante dai pannelli solari.
Ma, proprio come è accaduto lo scorso anno per gli altri due satelliti, riuscire a capire dove cadranno i pezzi è come fare previsioni lanciando i dadi da gioco.


Questo satellite non è stato particolarmente fortunato, anzi... sarebbe da definire decisamente sfortunato.
Lanciato lo scorso novembre, sarebbe dovuto atterrare su Phobos, la luna maggiore del Pianeta Rosso, per prelevare e riportare a casa campioni di suolo secondo le aspettative degli ottimisti progettisti russi, magari dando anche uno sguardo a Marte dalla sua stessa orbita.
Tuttavia le manovre che avrebbero dovuto indirizzare la sonda verso Marte sono fallite e Phobos-Grunt è rimasto, per così dire, sulla "linea di partenza" con l'aggravante di essere senza contatti, sebbene l’Agenzia Russa sembra abbia e stia ancora cercando di ristabilirli (cosa che diventa sempre più improba).

Mentre la sonda si approssima alla Terra ci si interroga (ancora) se il rientro fuori controllo possa rappresentare o meno un pericolo data la quantità di carburante ovvero di dimetilidrazina asimmetrico (Udmh) e di tetraossido di diazoto(Dto), entrambi molto tossici ed aventi un peso totale da 10 a 13 tonnellate.

Gli scienziati sembrano essere piuttosto ottimisti al riguardo, almeno secondo quanto spiega Holger Krag della European Space Agency's Operations Centre (Esoc) in una intervista alla Bbc. Dichiara infatti che le taniche dei carburanti sono state costruite in alluminio e quindi, rispetto al titanio con cui erano state fatte le altre, questo materiale ha una temperatura di fusione più bassa e dovrebbe quindi rilasciare il suo contenuto appena entrato in atmosfera. Ma anche se così non fosse, il carburante si disperderebbe e non raggiungerebbeconcentrazioni dannose.

Resta invece piuttosto difficile capire quando e dove esattamente Phobos-Grunt rientrerà perché è strettamente dipendente dalle condizioni atmosferiche.
“Le incertezze sulle previsioni sono attualmente dell’ordine di uno, due o anche tre giorni e Phobos-Grunt compie una rivoluzione intorno alla Terra ogni 90 minuti: circa 16 orbite al giorno. Quindi è impossibile identificare un’area, al momento”, ha spiegato Krag.

Per realizzare predizioni più accurate, continua lo scienziato, bisogna avere a disposizione quante più informazioni possibili sull’orbita del satellite.

Ma non è così... "semplice".

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