martedì 31 gennaio 2012

Paesaggi da Monte Romano

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Ecco a voi due video, assemblati da Matteo con le immagini raccolte dalla webcam dell'Osservatorio, che raccontano lo scorrere del tempo a Monteromano.



lunedì 30 gennaio 2012

Paesaggi astronomici invernali : cartoline 2012

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PIANETI d'INVERNO: tutto il fine settimana, gli appassionati di astronomia hanno ammirato il meraviglioso cielo che si mostrava al momento del tramonto evidenziando i pianeti e la Luna.

Infatti Giove, la Luna crescente e Venere hanno formato una linea di luci nel cielo occidentale, come mostrato in questa foto scattata la notte di Domenica da Vesa Vauhkonen di Rautalampi, in Finlandia :


"Il paesaggio invernale è stato illuminato dalla luna", dice Vauhkonen. "C'era un mezzo metro di neve a terra e un profumo particolare nell'aria... e la temperatura era -25° C!"

Considerate questo quadretto come un'anteprima delle cose a venire. Venere e Giove sono convergenti e quando le oscillazioni della Luna nel cielo andranno ad incontrarli di nuovo alla fine di febbraio, formeranno un triangolo nel cielo inferiore a 15° di larghezza.
Annotatevi quindi di osservare verso il 25 e 26 febbraio.
A seguire, Venere e Giove convergeranno ancora di più fino a quando, il 12 marzo, i due pianeti luminosi formeranno un doppio faro nel cielo del tramonto distanziandosi di soli 3° circa.
Infatti, per tutte le prime tre settimane di marzo, Venere e Giove saranno abbastanza vicini da nascondersi dietro il palmo della mano tesa.
Lo spettacolo "planetario" d'inverno è appena iniziato, quindi rimanete "sintonizzati" ! :-D

Luna con Aurora = spettacolo

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Oggi vi proponiamo un'immagine che ci è piaciuta molto e che non è certamente nella norma poter avere l'occasione di scattare.
Il 28 gennaio, il pilota Brian Whittaker stava volando 34.000 piedi sopra la Groenlandia, quando ha avuto come visuale la Luna splendente sopra il tappeto ondeggiante dell'aurora boreale :


"Giove, Venere e la Luna sono allineati appena sopra l'aurorae", dice Whittaker. "E'stata una scena molto piacevole."

...e noi, invidiandolo non poco, concordiamo pienamente!

domenica 29 gennaio 2012

Tempesta di radiazioni ancora in corso

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Tempesta di radiazioni: Accelerati dal X-Flare di Venerdì, i protoni carichi di energia proveniente dal Sole continuano brulicare intorno alla Terra anche il 29 gennaio. La tempesta di radiazioni è comunque classificata S2 sulla scala del NOAA, il che significa che non è una tempesta "grave".
Tuttavia, può ancora influenzare veicoli spaziali e satelliti a livello di fastidio.

Clicca sull'immagine per animazione:

E' una immagine che proviene dal coronografo dal Solar and Heliospheric Observatory (SOHO). Le macchie e le striature sono i molti protoni carichi di energia che colpiscono la fotocamera digitale che si trova a bordo della SOHO.

Tempeste di radiazioni più forti (classe S4 a S5) possono riempire le immagini come queste con "neve", rendendole anche inutilizzabili per le normali operazioni.

La tempesta in corso, probabilmente diminuirà solo oggi verso il tardi e quindi bisognerà attendere per verificare il ripristino di una chiara visione delle immagini del Sole realizzate dalla sonda SOHO.

venerdì 27 gennaio 2012

Nuovo X-FLARE dal gruppo di macchie solari 1402

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X-FLARE: Il gruppo di macchie 1402, prima di passare oltre il bordo del disco solare, ha scatenato un brillamento di classe X2 oggi, 27 gennaio, alle 18:37 UT.
Clicca sull'immagine per visualizzare un filmato del flash nell'estremo ultravioletto registrato dal NASA Solar Dynamics Observatory:


1402 è in rotazione sul lato opposto del Sole, pertanto il punto dell'esplosione non è rivolto verso la Terra. Tuttavia, i protoni accelerati dall'esplosione sono stati lanciati nello spazio ed hanno rapidamente circondato il nostro pianeta determinando una intensificazione della tempesta di radiazioni di classe S1 che è in corso.

L'esplosione ha anche prodotto una spettacolare eiezione di massa coronale (CME): qui il filmato della sonda SOHO.

Gli analisti presso il Laboratorio di meteorologia spaziale Goddard affermano che la nuvola si è propagata dal Sole a 2500 km/s corrispondente anche a 5,6 milioni mph.
La CME non si sta dirigendo verso la Terra, ma è troppo presto per escludere qualche tipo di effetto verso il 28-29 gennaio.

FLYBY con ASTEROIDE 2012 BX34

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FLYBY con ASTEROIDE: L'asteroide 2012 BX34, scoperto di recente, "sfiorerà" la Terra il 27 gennaio passando a soli 77 mila chilometri (0,2 distanze lunari) di distanza.
Non vi è alcun pericolo di una collisione con l'oggetto roccioso di circa 14 metri. Gli astrofili potrebbero essere in grado di osservare il flyby non appena l'asteroide raggiungerà magnitudine 14, poco prima del passaggio ravvicinato di Venerdì, previsto alle 15:30 UT.

[Orbita 3D] [effemeridi]

On
January 27, 2012 there were 1272
potentially hazardous asteroids.

Recent
& Upcoming Earth-asteroid encounters:

Asteroid
Date(UT)
Miss
Distance
Mag.
Size
2012 BS1
Jan 23
3.1 LD
--
10 m
2012 BY1
Jan 24
2 LD
--
30 m
1991 VK
Jan 25
25.3 LD
--
1.9 km
2012 BW13
Jan 26
1.7 LD
--
16 m
2012 BX34
Jan 27
0.2 LD
--
14 m
2012 BD14
Jan 30
5.8 LD
--
20 m
433 Eros
Jan 31
69.5 LD
--
8.5 km
2009 AV
Feb 16
44.9 LD
--
1.2 km
2000 ET70
Feb 19
17.7 LD
--
1.0 km
2011 CP4
Feb 23
9.1 LD
--
255 m
2008 EJ85
Mar 6
9.1 LD
--
44 m
1999 RD32
Mar 14
57.9 LD
--
2.3 km
2011 YU62
Mar 16
73.4 LD
--
1.3 km
1996 SK
Apr 18
67.2 LD
--
1.6 km
2007 HV4
Apr 19
4.8 LD
--
8 m

giovedì 26 gennaio 2012

Un altro brillamento solare da AR1402

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ALTRA ATTIVITA' SOLARE: "Sunspot AR1402", la fonte del potente brillamento solare di classe M9 di questa settimana, è nuovamente protagista della scena.
Il 26 gennaio tra le 01:00 UT e le 06:00 UT, si è verificata una sequenza di eruzioni magnetiche di classe C in tutta la regione attiva lanciando una luminosa espulsione di massa coronale (CME) sopra il polo nord solare, come immortalato qui in un'immagine del coronografo dal Solar and Heliospheric Observatory:


La nube non si sta dirigendo verso la Terra, almeno non direttamente. Questa e future eruzioni provenienti da AR1402 è improbabile che possano avere gli stessi effetti di quella che si sta allontanando dal nostro pianeta in queste ore.
A fine settimana si troverà sul lato opposto del Sole, facendo dirigere le sue CME verso i pianeti che si trovano sul lato opposto del sistema solare.

Il Prof. Franco Pacini, grande divulgatore ci ha lasciati

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Ci ha lasciati un'altro grande, grandissimo divulgatore.
Appassionato e non solo "professore".
Non potendo aggiungere nulla a quanto già scritto da altri, riproponiamo quanto appare anche sulle pagine dell'osservatorio astronomico di Arcetri.

Nato a Firenze nel 1939, ha vissuto e fatto gli studi secondari in Urbino. Si è laureato in Fisica nel 1964 presso l'Università di Roma. Dopo un soggiorno di studio in Francia, ha svolto per vari anni attività di ricerca e insegnamento presso la Cornell University (USA). Successivamente, dal 1975 al 1978, ha ricoperto le funzioni di responsabile della divisione scientifica presso l'Osservatorio Europeo Australe (ESO).
Professore ordinario presso l'Università di Firenze a partire dal 1978. E' autore di un centinaio di pubblicazioni scientifiche originali e sono particolarmente noti internazionalmente i lavori sulle stelle di neutroni che rappresentano lo stato finale dell'evoluzione di stelle più massicce del Sole. In particolare, nel 1967, è stato l'autore della previsione relativa all'esistenza delle stelle di neutroni ruotanti. Questa previsione fu confermata pochi mesi dopo dalla scoperta delle pulsars. Insieme a M. Harwit (Università di Cornell) ha sviluppato per primo l’interpretazione delle galassie con forte emissione infrarossa con episodi di formazione stellare.
Nel periodo 1991/93 è stato Presidente del Consiglio dell'Osservatorio Europeo ESO. Nell'agosto 2001 è stato eletto Presidente della organizzazione internazionale degli astronomi (Unione Astronomica Internazionale) carica che ha ricoperto fino all’estate 2003. E' Socio Nazionale dell'Accademia dei Lincei. Ha ricevuto nel 1997 il Premio della Presidenza del Consiglio per la Scienza. Nel 2001 è stato nominato Commendatore della Repubblica e, nel 2002, cittadino onorario della città di Urbino.
Nel periodo 1978-2001 ha ricoperto la carica di Direttore dell’Osservatorio Astrofisico di Arcetri. Durante questo periodo ha promosso fortemente le attività dell’Osservatorio partecipando alla costruzione del maggior telescopio al mondo nell’emisfero nord e sviluppando uno dei più noti centri di ricerca astronomica a livello internazionale, con forte partecipazione di giovani studiosi provenienti da altre sedi italiane e dall’estero.
Negli ultimi anni ha sviluppato un’intensa attività di diffusione della cultura scientifica rivolta al grande pubblico, con particolare attenzione ai giovani e giovanissimi.

mercoledì 25 gennaio 2012

Spettacolari Aurore Boreali

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coast of Tromso - 18:30 - 24/01/2012

Come previsto, il campo magnetico terrestre ha subito l'impatto con il CME il 24 Gennaio alle 15:00 UT (10:00 EST). L'impatto ha prodotto una tempesta geomagnetica di classe G1 e aurore luminose intorno al Circolo Polare Artico.
La tempesta si sta esaurendo in queste ore. Tuttavia, ad alta latitudine si deve prestare attenzione alle Northern Lights in quanto isolate sottotempeste magnetiche continuano a "svolazzare" attorno ai poli.

Lofoton, Norvegia, l'arrivo del CME ha prodotto un aumento delle correnti al suolo al di fuori del laboratorio di Stammes Rob:

"L'atteso CME è arrivato e si è mostrato sui miei strumenti alle 15.10 UTC - una fantastica onda d'urto seguita da una tempesta magnetica", dice Stammes. "Questo potrebbe essere un fantastico giorno per molti osservatori di aurore."

Infatti, le prime aurore dopo l'impatto sono state avvistate nel nord Europa.


martedì 24 gennaio 2012

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TEMPESTA DI RADIAZIONI IN CORSO: Il flusso di protoni solari diretto verso la Terra è notevolmente aumentato da questa mattina a causa di un ulteriore brillamento solare di classe M9.
Sulla scala NOAA delle tempeste di radiazioni, questa raggiunge il livello S3.
Questo significa che potrebbe, ad esempio, causare isolati riavvii dei computer di bordo di satelliti in orbita attorno alla Terra satelliti e interferire con le comunicazioni radio polari.
Un esempio di effetti sui satelliti: la "neve" in questo filmato del coronografo SOHO è causata da protoni che colpiscono la telecamera a bordo dell'osservatorio.


AGGIORNAMENTO SU X FLARE E CME :
ieri mattina, 23 gennaio intorno alle 03:59 UT, la grande macchia solare 1402 è esplosa producendo un brillamento di lunga durata classificato di classe M9. L'esplosione M9 si colloca sulla soglia degli X-flare, ovvero il tipo più potente. Il NASA Solar Dynamics Observatory ha catturato un flare nell'estremo ultravioletto :


Il Solar and Heliospheric Observatory (SOHO) e la sonda NASA STEREO-B hanno rilevato una nuova espulsione di massa coronale (CME) in rapida emersione dal punto dell'esplosione: filmato.
Gli analisti presso il Laboratorio di meteorologia spaziale Goddard affermano che il CME raggiungerà la Terra il 24 gennaio alle 14:18 UT (+ / - 7 ore). La loro previsione animata dimostra che anche Marte è sulla linea di fuoco e che il CME colpirà il pianeta rosso nelle ultime ore del 25 gennaio.

Questo CME è relativamente veloce e corposo viaggiando a circa 2200 km/s. I satelliti in posizione geosincrona, in orbite polari e altri che transitano in orbite che attraversano le regioni dell'anello di correnti aurolali della Terra potrebbero risentire dell'arrivo della nube. Inoltre, forti tempeste geomagnetiche sono possibili, e gli osservatori presenti ad alta latitudine sono allertati per aurore.

IMPATTO DEL 22 ECM: Per chi non è aggiornato, ricordiamo che una espulsione di massa coronale (CME) ha colpito il campo magnetico terrestre il 22 gennaio alle 06:17 UT. Secondo gli analisti del "Goddard", il CME ha compresso fortemente il campo magnetico della Terra ed esposto brevemente i satelliti in orbita geostazionaria al plasma del vento solare. Per le prossime 24 ore, il campo magnetico terrestre riverbererà l'impatto, agitando luminose aurore intorno al Circolo Polare Artico. Bjørn Jørgensen ha osservato dal vivo lo spettacolo mostrato nell'immagine qui a fianco, da Tromsø, Norvegia.
"E 'stato incredibile", dice. "E 'stata un'esperienza meravigliosa vedere queste splendide aurore."

Le previsioni NOAA stimano dal 10% al 25% le possibilità di continuare ad osservare tempeste geomagnetiche. Le probabilità aumenteranno di nuovo verso il 24-25 gennaio non appena la nuova CME (M9) si avvicinerà alla Terra.

lunedì 23 gennaio 2012

Sole - Terra : impatto CME del 22 gennaio 2012

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IMPATTO CME: E' arrivata con un lieve ritardo rispetto alle previsioni.
Una espulsione di massa coronale (CME) ha colpito il campo magnetico terrestre alle UT 0617 del 22 gennaio.
Secondo gli analisti presso il Laboratorio di meteorologia spaziale Goddard, l'impatto ha fortemente compresso il campo magnetico della Terra ed ha esposto i satelliti in orbita geostazionaria al plasma del vento solare solo brevemente.
In Norvegia è stato registrato un forte spostamento delle linee di forza magnetica indotta da correnti al suolo ed ha scatenato spettacolari aurore nei cieli del Nord America.

Questa è una documentazione in immagini di quanto apparso su Chatanika, in Alaska:



"Abbiamo potuto apprezzare alcuni dei più incredibili spettacoli verificatisi negli ultimi anni. Il CME ha fatto notare la sua presenza!" dice il fotografo Ronn Murray.

L'impatto ha anche disturbato la ionosfera terrestre. Ad Atlanta, in Georgia, l'ingegnere radio Pieter Ibelings ha monitorato attraverso i CODAR (radar costieri) da 4,5 MHz come il segnale ha interferito negli strati di ionizzazione lungo la costa orientale degli Stati Uniti. "Il momento dell'impatto è chiaramente visibile sul grafico radar CODAR" :


"I trasmettitori CODAR si trovano tutti lungo la costa e sono utilizzati per mappare le correnti oceaniche ad una distanza di circa 200 miglia ", ha spiegato l'ing. Ibelings.
"Questi segnali si sono propagati attraverso la ionosfera in modo tale da poter essere rilevati in tutto il mondo. I segnali sono decisamente perfetti per far rilevare effetti ionosferici poichè si evidenziano come trilli lineari. Ho catturato questi segnali con un ricevitore agganciato a GPS sia in frequenza che nel tempo. Ho poi decodificato la forma d'onda in modo da poter estrarre il momento d'arrivo delle informazioni alla mia postazione."
"Gli echi CODAR visualizzano lo spostamento verticale dei livelli di ionizzazione e questi cambiamenti hanno sicuramente influenzato la propagazione dei segnali radio HF nei momenti dell'impatto".

Ulteriori approfondimenti potete trovarli seguendo questo link : Codar 22-01-2012

venerdì 20 gennaio 2012

Espulsione di massa coronale dal Sole diretta verso la Terra (CME)

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IMMINENTE ARRIVO DI UN "CME": Il gruppo attivo di macchie solari nr.1401 esploso ieri, 19 gennaio intorno alle 16:30 UT, ha prodotto un brillamento solare di classe M3 e una importante espulsione di massa coronale (CME).
Il Solar and Heliospheric Observatory ha registrato la nube in espansione che è diretta verso la Terra:


Gli analisti presso il Laboratorio di meteorologia spaziale Goddard annunciano che forti tempeste geomagnetiche saranno molto probabili al momento dell'arrivo della nube questo fine settimana.
La loro traccia di previsione animata prevede un impatto intorno al 21 Gennaio per le 22:30 UT (+ / - 7 ore).

La nube è anche diretta verso Marte e potrebbe colpire il pianeta rosso il 24 gennaio.
Curiosity, il rover della NASA in rotta verso Marte, è in grado di studiare le tempeste solari e potrebbe essere in grado di rilevare un cambiamento nello spazio che sta percorrendo rilevando particelle "energetiche" al momento del passaggio del CME.

giovedì 19 gennaio 2012

Grande Brillamento Solare diretto verso la Terra

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FLARE SOLARE DIRETTO VERSO LA TERRA: Il gruppo attivo di macchie solari 1401 è esploso oggi, 19 gennaio, alle 15:15-16:30 UT. La lunga durata dell'esplosione ha prodotto un brillamento solare di classe M3 e un CME che sembra essere diretto verso la Terra. Questo film dal Solar Dynamics Observatory mostra il flash nell'estremo UV:


La sonda della NASA ha registrato un impressionante CME che emerge dal luogo dell'esplosione: film # 1, film # 2 . Gli analisti presso il Laboratorio di meteorologia spaziale Goddard confermano che il CME sta dirigendo verso la Terra e prevedono forti tempeste geomagnetiche come possibili (anche se non garantite), quando la nube arriverà questo fine settimana.
La loro traccia di previsione animata prevede un impatto intorno al 21 Gennaio per le 22:30 UT (+ / - 7 ore).

L'INCREMENTO DELL'ATTIVITA' SOLARE pulisce SAT-DETRITI
: l'atmosfera della Terra sta "ribollendo" in risposta a crescenti livelli di radiazione UV provenienti dalle macchie solari.
Questa è una buona notizia per gli operatori satellitari, perché l'atmosfera "spazzata" aiuta a ripulire la bassa orbita terrestre. "Il numero di detriti catalogati in orbita attorno alla Terra è in realtà diminuito nel corso del 2011", racconta Nick Johnson nel bollettino del Nasa Orbital Debris Quarterly. "Il grafico qui sotto illustra come il tasso di rientri di detriti provenienti dal test anti-satellite Fengyun-1C eseguito nel mese di gennaio del 2007 siano aumentati durante l'anno passato".


"Anche se solo il 6% del totale dei 3218 detriti catalogati era rientrata entro la fine del 2011, la metà di questi detriti è precipitata dall'orbita negli ultimi 12 mesi", si sottolinea. "Allo stesso modo, molti detriti della collisione accidentale avvenuta nel 2009 tra Cosmos 2251 e Iridium 33 stanno accelerando la loro dipartita dall'orbita terrestre. In assenza di nuovi incidenti di qualche nuovo satellite, la popolazione complessiva detriti orbitali dovrebbe continuare a diminuire durante il 2012 e il 2013."

MACCHIE IN AVANZAMENTO:
un gruppo di macchie solari si sta trasferendo in posizione diretta verso la Terra. La loro avanzata è documentata in questi due giorni di film dal Solar Dynamics Observatory:


La grande macchia al centro, AR1401, ha un campo "beta-gamma" (magnetico) che porta energia sufficiente per brillamenti solari di classe M.
Al momento si sta scatenando una riacutizzazione giorno dopo giorno, come questo flash registrato durante la tarda ora del 19 gennaio ha dimostrato.
Eruzioni da AR1401 diventeranno sempre più interagenti con la Terra nei giorni a venire dato che la rotazione del Sole stà allineando la regione attiva con il nostro pianeta.

mercoledì 18 gennaio 2012

Attività solare del 18 gennaio 2012

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ATTIVITA' SOLARE : Oggi un importante gruppo di archi di plasma pieni di filamenti magnetici è aumentato sul bordo nord-occidentale del Sole.
Alcuni degli archi in questa immagine del Solar Dynamics Observatory scattata durante le prime ore del 18 gennaio sono di circa 500.000 km di lunghezza:



La vasta struttura è un facile "bersaglio" anche per i telescopi amatoriali. Se ne avete uno, date un'occhiata... ma ricordate che il Sole si osserva con il filtro altrimenti danneggiate i vostri occhi (oltre al telescopio stesso) !!!

L'instabilità magnetica presente nel corposo gruppetto è sufficientemente importante e potrebbe produrre una spettacolare eruzione incorniciata dallo sfondo nero dello spazio sopra il bordo del Sole.

Vedremo...

lunedì 16 gennaio 2012

Attività delle macchie solari

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MACCHIE SOLARI: una coppia di macchie solari attivi sta emergendo nel ramo nord-orientale del sole in modo appariscente e con emissioni di flares solari "C-class".

Il NASA Solar Dynamics Observatory ha fotografato la coppia durante le prime ore del 15 gennaio:


Queste macchie solari hanno un elevato potenziale per generare forti eruzioni. Il "Sunspot 1401" ha prodotto una M1-flare il 14 gennaio.
Due giorni prima, mentre era ancora nel lato nascosto del Sole, la macchia solare 1402 ha prodotto un flare, parzialmente eclissato, di grandezza incerta che ha creato onde di ionizzazione nell'atmosfera di tutta Europa.

Previsioni NOAA stimano una probabilità del 30% di registrare M-flares durante le prossime 24 ore.

Distrutta la sonda Phobos-Grunt

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Phobos-Grunt DISTRUTTA: Secondo l'agenzia spaziale russa e la US Space Command, la sonda Phobos-Grunt è rientrata nell'atmosfera terrestre il 15 gennaio poco prima delle 01:00 pm EST TIME, disintegrandosi.

Al momento non risultano testimonianze dirette dell'evento e tanto meno non risulta realizzata nessuna fotografia della sonda in versione "palla di fuoco" o di altri detriti.

Le stime degli esperti suggeriscono che il rientro sia avvenuto nel Sud Pacifico in prossimità di Australia e Nuova Zelanda.

venerdì 13 gennaio 2012

Phobos-Grunt : rientrerà in atmosfera... ma dove?

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ALTRO RIENTRO IN ATMOSFERA: Dopo l’Upper Atmosphere Research Satellite (Uars) dello scorso settembre e dopo il Roentgen Satellite (Rosat), precipitato a ottobre è la volta di Phobos-Grunt, la sonda dell’Agenzia Spaziale Russa che molto probabilmente nel fine settimana rientre(malamente) verso Terra. Gran parte dell’apparecchiatura, come di norma, brucerà una volta a contatto con l’atmosfera ma, sempre come al solito, non si può escludere che una certa quantità di pezzi dal peso complessivo di circa 200 kg possano sopravvivere all’impatto.
Secondo il Russian Space Web la "finestra temporale" che va dal 10 al 21 gennaio è quella di rientro, con il 15 come giorno più probabile.



Phobos-Grunt è stato avvistato e filmato durante il suo passaggio spaziale di capodanno dal "solito" astronomo amatoriale Thierry Legault, come mostrato nel video catturato dal Sud della Francia mentre si trovava a una distanza di 237 km e a una velocità di 7,75 km/s.
Un occhio esperto potrebbe distinguere le taniche del carburante dai pannelli solari.
Ma, proprio come è accaduto lo scorso anno per gli altri due satelliti, riuscire a capire dove cadranno i pezzi è come fare previsioni lanciando i dadi da gioco.


Questo satellite non è stato particolarmente fortunato, anzi... sarebbe da definire decisamente sfortunato.
Lanciato lo scorso novembre, sarebbe dovuto atterrare su Phobos, la luna maggiore del Pianeta Rosso, per prelevare e riportare a casa campioni di suolo secondo le aspettative degli ottimisti progettisti russi, magari dando anche uno sguardo a Marte dalla sua stessa orbita.
Tuttavia le manovre che avrebbero dovuto indirizzare la sonda verso Marte sono fallite e Phobos-Grunt è rimasto, per così dire, sulla "linea di partenza" con l'aggravante di essere senza contatti, sebbene l’Agenzia Russa sembra abbia e stia ancora cercando di ristabilirli (cosa che diventa sempre più improba).

Mentre la sonda si approssima alla Terra ci si interroga (ancora) se il rientro fuori controllo possa rappresentare o meno un pericolo data la quantità di carburante ovvero di dimetilidrazina asimmetrico (Udmh) e di tetraossido di diazoto(Dto), entrambi molto tossici ed aventi un peso totale da 10 a 13 tonnellate.

Gli scienziati sembrano essere piuttosto ottimisti al riguardo, almeno secondo quanto spiega Holger Krag della European Space Agency's Operations Centre (Esoc) in una intervista alla Bbc. Dichiara infatti che le taniche dei carburanti sono state costruite in alluminio e quindi, rispetto al titanio con cui erano state fatte le altre, questo materiale ha una temperatura di fusione più bassa e dovrebbe quindi rilasciare il suo contenuto appena entrato in atmosfera. Ma anche se così non fosse, il carburante si disperderebbe e non raggiungerebbeconcentrazioni dannose.

Resta invece piuttosto difficile capire quando e dove esattamente Phobos-Grunt rientrerà perché è strettamente dipendente dalle condizioni atmosferiche.
“Le incertezze sulle previsioni sono attualmente dell’ordine di uno, due o anche tre giorni e Phobos-Grunt compie una rivoluzione intorno alla Terra ogni 90 minuti: circa 16 orbite al giorno. Quindi è impossibile identificare un’area, al momento”, ha spiegato Krag.

Per realizzare predizioni più accurate, continua lo scienziato, bisogna avere a disposizione quante più informazioni possibili sull’orbita del satellite.

Ma non è così... "semplice".

domenica 8 gennaio 2012

Alone Lunare

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Aloni intorno alla LUNA: In buona parte degli Stati Uniti (ma l'argomento è valido per qualunque altro luogo similare), quest'anno, non c'è molta neve al suolo. E' però presente comunque il ghiaccio nell'aria. Lo si può vedere intorno all'immagine della Luna specialmente nel pieno del suo splendore:

(foto : Dan Bush - Missouri U.S.A.)

(foto : Dan Bush - Missouri U.S.A.)

"C'è stato un notevole alone attorno alla Luna, Venerdì scorso!" dice il fotografo Dan Bush di Albany, del Missouri. "E' stato il più intenso e di lunga durata che ho visto in 15 anni che faccio foto particolari".

Gli "aloni lunari" sono causati da cristalli di ghiaccio presenti in sottili nuvole chiamate "cirri" che si trovano 5-10 km di altitudine. I cristalli catturano la luce della Luna e deformano i suoi "raggi" in un anello luminoso, come mostrato nell'immagine.


Con la Luna piena a meno di un giorno di distanza, è sicuramente un buon momento per stare allerta e pronti per fotografare gli aloni Luna!

Qui trovate altre immagini :
Francesc Pruneda of Palamós, Catalonia, Spain
Chris Hetlage of Deerlick Astronomy Village, GA;
Eddie Ledbetter of Register, GA;
Tanner Schaaf of Kingston, Minnesota;
Jim Tegerdine of Marysville, Washington;
Guy of Masset, B.C., Canada

domenica 1 gennaio 2012

Eventi astronomici del mese - Gennaio 2012

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Questi i principali eventi astronomici del mese di gennaio 2012.

Luna
1 gennaio: primo quarto di Luna (ore 07e17 tempo locale)
Distanza Terra-Luna: 406˙631 km
9 gennaio: Luna piena (ore 08e32 tempo locale)
Distanza Terra-Luna: 387˙690 km
16 gennaio: ultimo quarto di Luna (ore 10e10 tempo locale)
Distanza Terra-Luna: 369˙466 km
23 gennaio: Luna nuova (ore 08e42 tempo locale)
Distanza Terra-Luna: 379˙022 km
31 gennaio: primo quarto di Luna (ore 05e12 tempo locale)
Distanza Terra-Luna: 407˙161 km

Piogge meteoriche
3-4 gennaio: Quadrantidi (link)
Corpo progenitore: l'asteroide 2003 EH1, che forse corrisponde alla cometa C/1490 Y1.
Date attive: dall' 1 al 5 gennaio. Frequenza massima oltre 60 meteore/ora, con brevi picchi fino a 100 meteore/ora.
Illuminazione lunare: abbastanza fastidiosa, almeno fino al tramonto della Luna, dal momento che presenta una fase che si aggira attorno al 70%. Il radiante sorge un’oretta prima della mezzanotte, trovandosi nella costellazione di Boote al confine con Ercole e Dragone, mentre la Luna tramonta oltre due ore dopo la mezzanotte.

Pianeti
Mercurio è facilmente visibile nella prima decade del mese, verso sudest, prima del sorgere del Sole. Nella seconda metà di gennaio le condizioni di osservabilità peggiorano rapidamente, dal momento che il pianeta si avvicina velocemente alla nostra stella.
Venere migliora progressivamente le sue condizioni di osservabilità, grazie al continuo allontanamento dal Sole e alla verticalizzazione dell’eclittica. Brilla con magnitudine -4 a sudovest, e a metà mese tramonta tre ore dopo il Sole. Bellissimo!
Marte è visibile per buona parte della notte sotto le zampe posteriori del Leone. A metà del mese entra nella costellazione della Vergine. Con magnitudine già negativa, il 25 gennaio è stazionario, per assumere il moto retrogrado. L’opposizione del 3 marzo è ormai vicina!
Giove è ancora visibile per buona parte della notte sopra la testa della Balena, tra le costellazioni dei Pesci e dell’Ariete. A fine mese tramonta poco dopo la mezzanotte.
La visibilità di Saturno è in costante aumento. Nella costellazione della Vergine, a fine mese sorge poco prima della mezzanotte.
Urano è rintracciabile sotto la testa occidentale dei Pesci solo nelle prime ore serali. A fine mese tramonta infatti prima delle ore 22.
Nettuno è sempre rintracciabile nelle primissime ore di buio nella costellazione dell’Acquario, a sudovest. Il 13 gennaio è facilmente individuabile dal momento che viene affiancato da Venere. Verso fine mese, poi, diventa inosservabile essendo sempre più vicino al Sole.

Altri fenomeni e configurazioni
2 gennaio: congiunzione Luna-Giove. Luna (crescente al 65%) e Giove si fanno compagnia dalle prime ore serali fino al loro tramonto.
4 gennaio: Terra al perielio, ovvero nel punto più vicino al Sole, ad una distanza di 0,9833 Unità Astronomiche pari a poco più di 147 milioni di chilometri.
13 gennaio: congiunzione stretta Venere-Nettuno. Il più luminoso dei pianeti e il più lontano tra i pianeti del Sistema Solare si danno appuntamento dalle parti della stella Iota Aquarii.
13 gennaio: Luna (fase calante al 76%) e Marte sorgono insieme, poco dopo le ore 22, sotto le zampe posteriori del Leone, al confine con la Vergine, e si fanno compagnia fino all’alba.
16 gennaio: Luna (calante con fase al 53%), Saturno e Spica sorgono insieme poco dopo la mezzanotte e si fanno compagnia fino alle prime luci del giorno.
20 gennaio: prima che le luci del giorno schiariscano il cielo, è possibile osservare tra sud e sudest una sottile falce lunare (fase calante al 19%) imbrigliata tra le chele dello Scorpione, e seguita a ruota da Antares.
26 gennaio: congiunzione Luna-Venere. Una sottile Luna crescente (fase al 12%) sovrasta il brillante Venere a sudovest, dopo il tramonto del Sole.
30 gennaio: congiunzione Luna-Giove. Luna (fase crescente al 45%) e il re dei pianeti si incontrano sotto la testa dell’Ariete, tra Pesci e Balena. Congiunzione visibile nella prima parte della notte.

Attività Antares
Venerdì 13 gennaio – SerAntares
Liceo Scientifico di Lugo “G.Ricci Curbastro”
Il cielo d’Inverno

Osservazioni al telescopio Roccati e spiegazioni delle costellazioni con i laser
Seguirà locandina

By Daniela e Angelo

Eventi astronomici del 2012

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Ecco i principali eventi astronomici del 2012.

Le stagioni della Terra
(dati del U.S. Naval Observatory)
Come descritto dalla prima legge di Keplero, la Terra percorre un'orbita ellittica (poco eccentrica), di cui il Sole occupa uno dei due fuochi. Questo comporta che il nostro pianeta non è sempre alla stessa distanza dal Sole.
Perielio (punto più vicino al Sole): 4 gennaio alle ore 03 (TU)
Afelio (punto più lontano dal Sole): 4 luglio alle ore 18 (TU)
Equinozio di Primavera: 20 marzo alle ore 05e14 (TU)
Solstizio d'Estate: 20 giugno alle ore 23e09 (TU)
Equinozio d'Autunno: 22 settembre alle ore 14e49 (TU)
Solstizio d'Inverno: 21 dicembre alle ore 11e12 (TU)

Eclissi
(dati del U.S. Naval Observatory)
Nel 2011 saranno 4 le eclissi visibili dalla superficie terrestre: 2 di Sole e 2 di Luna, anche se solo l’ultima sarà visibile dalle nostre località (ricordiamo che al massimo le eclissi in un anno possono essere 7).
20 maggio: eclisse anulare di Sole, non visibile dalle nostre località (link)
4 giugno: eclisse parziale di Luna, non visibile dalle nostre località (link)
13 novembre: eclisse totale di Sole, non visibile dalle nostre località (link)
28 novembre: eclisse parziale di Luna, visibile dalle nostre località nella parte finale (link)
Il 6 giugno si verificherà il transito di Venere davanti al disco solare; purtroppo dalle nostre località sarà osservabile solo l’ultima parte dell’evento, con il Sole ancora basso sull’orizzonte (link)

Sciami meteorici principali
(da Sky&Telescope)
4 gennaio: Quadrantidi (radiante in Boote-Drago) con frequenza massima oltre 45/ora
22 aprile: Liridi (radiante nella Lira) con frequenza = 10-20 all'ora
5 maggio: Eta Aquaridi* (radiante nell'Acquario) con frequenza massima = 20-40/ora
27 giugno: Bootidi (radiante in Boote) con frequenza massima = 10-40/ora
28 luglio: Delta Aquaridi* (radiante nell'Acquario) con frequenza massima = 20/ora
12 agosto: Perseidi (radiante nel Perseo) con frequenza massima = oltre 45/ora
8 ottobre: Draconidi (radiante nel Drago) con frequenza massima = 20/ora e picchi fino a 100
21 ottobre: Orionidi (radiante in Orione) con frequenza massima = 10-20/ora
17 novembre: Leonidi (radiante nel Leone) con frequenza massima = 10-20/ora
14 dicembre: Geminidi (radiante nei Gemelli) con frequenza massima = oltre 45/ora
Come è possibile vedere dall'elenco, solo 2 dei 10 sciami principali (quelli segnalati con l'asterisco) sono disturbati dalla presenza della Luna. Ad esse va aggiunto anche lo sciame delle Draconidi, disturbate da una discreta Luna nella seconda parte della notte.

Pianeti interni alla massima elongazione
La massima elongazione est (con il pianeta visibile appena dopo il tramonto del Sole verso ovest) o la massima elongazione ovest (con il pianeta visibile prima del sorgere del Sole verso est) rappresentano le configurazioni che permettono la migliore visibilità dei pianeti interni.
Mercurio: 5 marzo (est), 18 aprile (ovest), 1 luglio (est), 16 agosto (ovest), 26 ottobre (est), 5 dicembre (ovest).
Venere: 27 marzo (est), 15 agosto (ovest).

Pianeti esterni in opposizione
Quando i pianeti esterni si trovano in opposizione, sorgono al tramonto del Sole e tramontano all’alba, per cui sono visibili l’intera notte; raggiungono la massima luminosità, trovandosi alla minima distanza relativa dal pianeta Terra.
Marte: 3 marzo, visibile nella costellazione del Leone con magnitudine -1,22;
Saturno: 15 aprile, visibile nella costellazione della Vergine con magnitudine +0,22;
Nettuno: 24 agosto, rintracciabile nella costellazione dell’Acquario con magnitudine +7,82;
Urano: 29 settembre, rintracciabile nella costellazione dei Pesci con magnitudine +5,72;
Giove: 3 dicembre, visibile nella costellazione del Toro con magnitudine -2,82.
Quindi Marte sarà visibile dalla fine dell’inverno fino ad inizio estate, Saturno in primavera fino all’inizio dell’estate, mentre Giove mostrerà il meglio di sé tra la fine dell’autunno e l’inizio dell’inverno.